Ha senso un gruppo Facebook per una parrocchia? #tutorialweca

Ha senso un gruppo Facebook per una parrocchia?
Facebook è il social network più utilizzato nel mondo occidentale. Quando vi accediamo dal nostro computer – ma sempre più spesso dal telefonino – vediamo scorrere lungo la nostra bacheca un gran numero di contenuti. Spesso non ci domandiamo neppure più perché li vediamo: se sono stati condivisi da alcuni dei nostri contatti, se pubblicati da una pagina alla quale abbiamo messo “mi piace” chissà quanto tempo addietro, o se sono stati invece “postati” dentro un gruppo al quale siamo stati inseriti.
Se vogliamo utilizzare Facebook per la nostra pastorale occorre però tener ben presente la differenza.
Su Facebook, grossomodo, ci sono tre grandi modalità di farsi sentire presenti:

  1. Il profilo personale, che rappresenta univocamente una persona in carne e ossa, con nome, cognome, amicizie…
  2. La pagina Facebook, una presenza pubblica, raggiungibile da chiunque, alla quale si dà un “mi piace” per riceverne gli aggiornamenti.
  3. E infine, il gruppo Facebook, uno spazio “chiuso” e protetto dentro le quali le persone, opportunamente selezionate all’ingresso, possono scambiarsi contenuti e intrattenersi in discussioni.

 

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