Immagini, copyright e creative commons

 

In questo tutorial ci occuperemo di due aspetti importanti per chiunque “comunica”, non solo online, utilizzando immagini prodotte da altri, scaricandole dalla rete.

Sono il copyright e del Creative Commons, due modalità per proteggere il diritto d’autore di una creazione intellettuale.

Per molti non è facile distinguere le differenze o comprendere quello che si può o non si può fare con le immagini scaricate dal web ma sono aspetti importanti (pensate a quanti post sui social usano immagini prese in rete in modo più o meno furtivo). Non importa se sei un educatore, uno studente, un neofita del digitale o un creatore di contenuti di navigata esperienza, conoscere e rispettare le regole del Copyright (che tutelano il diritto d’autore) e la Creative Commons (che tutela l’autore consentendo usi più flessibili) è importante e aiuta ad evitare spiacevoli sorprese:
1– ECONOMICHE, come pesanti sanzioni (possono arrivare fino a 15.000 euro).
2- REPUTAZIONALI, è ricca la casistica di grandi aziende e istituzioni che hanno violato le regole con ripercussioni negative.

La riforma europea del diritto d’autore del 2019 ha raggiunto l’obiettivo di proteggere gli autori dalle grandi piattaforme internet come Facebook, Google News o Youtube, parliamo di piattaforme internet con almeno 3 anni di esistenza, almeno 5 milioni di utenti ogni mese, un fatturato annuo di 10 milioni di euro.

Come usare un’immagine protetta da Copyright?

Per utilizzare un’opera protetta da Copyright è necessario ottenere l’autorizzazione dell’autore o corrispondere un importo rispetto all’impiego, ad esempio: l’immagine che vogliamo utilizzare sarà stampata su carta? Se si, con quale tiratura? Verrà diffusa in formato digitale? Per uso pubblicitario o editoriale? In che dimensione? In genere più è grande il formato – in pixel – più aumenta il costo.

Nella maggior parte dei casi ad intermediare tra autore e utilizzatore dell’immagine sono delle piattaforme in rete, gratuite e a pagamento, che propongono abbonamenti mensili o annuali per accedere ad una vasta scelta di immagini di ogni tipo e formato. Trai più diffusi, per citarne alcuni: Adobe Stock, istockphoto, freepik, pexel.. La quantità di risorse scaricabili dipende dal tipo di abbonamento. Molte di queste piattaforme consentono agli utenti di caricare e vendere le proprie realizzazioni (foto o elaborazioni digitali). E’ naturalmente reato (non solo violazione del copyright) caricare in rete immagini di altri e venderle come proprie.

E se volessi usare immagini senza le limitazioni del Copyright?

Per evitare agli utenti di Internet di dover chiedere il permesso per l’utilizzo di un’immagine, alcuni autori usano licenze di distribuzione libera. Queste sono le licenze Creative Commons, e consentono di usare le opere sotto certe condizioni. Sono state create per permettere di facilitare ad autori di opere, professionisti o dilettanti la condivisione delle loro creazioni.

Al contrario, gli utenti di Internet possono utilizzare queste opere secondo le condizioni stabilite dagli autori e senza chiedere il loro permesso. Con le (CC) Creative Commons è possibile autorizzare in anticipo lo sfruttamento e il riutilizzo delle opere (non solo immagini ma anche, video, testi, musica…) da parte del pubblico secondo condizioni prestabilite.

Le licenze Creative Commons sono sei e sono definite dalla combinazione di quattro attributi, stabiliscono in modo esplicito quali sono i diritti riservati, modificando quindi la regola di default in cui tutti i diritti sono riservati.

Attribuzione (BY)

Bisogna sempre indicare l’autore dell’opera (attributo obbligatorio) in modo che sia possibile attribuirne la paternità

Non commerciale (NC)

Non sono consentiti usi commerciali dell’opera creativa

Non opere derivate (ND)

Non sono consentite elaborazioni dell’opera creativa

Condividi allo stesso modo (SA)

Con “share a like” si richiede che durante la ricondivisione dell’opera, si applichino le stesse opzioni CC definite in partenza. In questo modo si può evitare che un’opera coperta da certi CC definiti dall’autore diventi completamente aperta (C0) o completamente chiusa.

 

In conclusione:

L’enorme quantità di risorse grafiche e fotografiche reperibile in rete aumenta il rischio di violazione del diritto d’autore, ovvero l’utilizzo di un’opera protetta senza aver ottenuto idonea autorizzazione dal titolare dei diritti, e l’attività in questione non rientra in un’eccezione o limitazione al diritto d’autore.

Il proliferare di creatori di contenuti ha favorito la diffusione e consolidato l’utilizzo della Creative Commons da parte di autori e “riutilizzatori” di immagini. La Creative Commons nasce per tutelare ma soprattutto per condividere.

Autore: Filippo Andreacchio